Sumud vuol dire fermezza, perseveranza e determinazione. È la capacità dei Palestinesi di resistere. Ma è soprattutto un modo di affrontare la vita che esprime l’anima del popolo palestinese. 

In Palestina sosteniamo azioni utili a tutelare il diritto delle comunità di vivere sulle loro terre nonostante l’oppressione, l’accerchiamento, le demolizioni, gli sgomberi e le molteplici difficoltà quotidiane.

Ma la terra, più che mai in Palestina, è indissolubilmente legata alla cultura.

Insieme al diritto di libero accesso e utilizzo delle proprie terre, le comunità hanno diritto alla difesa, riscoperta, tutela e valorizzazione di siti storici, oggi spesso ricoperti dalla polvere dell’abbandono e della guerra. Ogni giorno, oltre alle case, vengono rasi al suolo antichi reperti, e ogni giorno 1.400 anni di storia, di cultura arabo-islamica  vengono negati e ricreati ad arte per riscrivere la storia del conquistatore e legittimare la violenza del presente.

A questa strategia si resiste, anche con il lavoro certosino, accurato, appassionato di tanti, che hanno fatto dell’impegno nella valorizzazione dell’archeologia, della cultura, nella cura e trasmissione della storia di un territorio e un popolo alle giovani generazioni, un impegno di vita

La memoria e la cultura di Palestina, un bene da preservare, rivendicare, trasmettere.

Insieme alle comunità che vivono attorno ai siti interessati, abbiamo lavorato per il recupero e la valorizzazione di reperti storici, per incrementare il circuito turistico nazionale ed internazionale e diversificare le fonti di reddito, ma anche per offrire alle giovani generazioni la possibilità di ripercorrere e riconoscere la storia della propria terra.

UN BREVE VIDEO SUI LUOGHI, I LAVORI REALIZZATI, LE PROSPETTIVE, in inglese

Ricerca storica e scavo archeologico

In collaborazione con il Ministero del Turismo e Antichità è stata condotta una campagna di scavi che ha consentito l’emersione di una cappella appartenente al periodo crociato, costruita su un pavimento mosaicato di un periodo precedente probabilmente bizantino. Lo scavo ha inoltre individuato un muro glacis inclinato della torre che si trova all’interno della Cittadella crociata. È stato rintracciato il muro della torre, che ha quattro lati, ed occupa quasi un terzo della superficie della Cittadella. Sono state realizzate fotografie aeree con il drone e sono stati documentati sia la cappella che il muro con la fotogrammetria, poi è stata ridisegnata e preparata una pianta completa con la sua torre interna. Tutti i reperti recuperati sono stati consegnati al MoTA per la conservazione e catalogazione. Con questi scavi si è compreso che la cittadella ha una grande potenzialità prima nascosta che potrà essere recuperata solo continuando nella ricerca e scavo per approfondirne la sua storia.

Momenti dei lavori in corso

Il muro glacis

 

 

Restauro della Cittadella crociata

È stata realizzata una ricerca storica con la raccolta di tutte le fonti ad oggi conosciute e lo studio architettonico della cittadella di El Burj, nonostante la scarsità di dati e bibliografia. Il lavoro di conservazione ha riguardato soprattutto la pulizia e ripristino delle mura e del tratto di copertura, nonché le opere necessarie a garantirne la fruibilità in sicurezza (impianto elettrico e passerella per garantire la piena accessibilità nel rispetto dell’approccio Universal Design).

Nella realizzazione delle attività di recupero sono stati coinvolti giovani del villaggio, trasformando il cantiere in scuola di formazione e sensibilizzazione in modo da lasciare, per il futuro, maestranze capaci di intervenire nella protezione. Responsabilizzare e trasferire conoscenza sono state parte del percorso realizzato ad El Burj. Alcuni giovani locali hanno imparato direttamente dalle maestranze del Mosaic Center l’importanza storica della cittadella ed i valori in essa custoditi

Ripristino della Casa Grotta

Oltre agli studi storici, sono state raccolte anche testimonianze dirette degli abitanti residenti. Le loro storie hanno rilevato abitudini, modalità di utilizzo dello spazio nel passato, i rapporti socio-economici e culturali e le leggende locali. Tutte queste informazioni sono parte integrante della ricerca storica e dell’intervento di conservazione, restauro e valorizzazione del sito. Sin dal principio, l’obiettivo è stato mantenere l’integrità storica tenendo conto delle tradizioni e usi locali. È stata ripristinata la volta della grotta collassata, ripuliti e resi fruibili gli spazi.

La casa grotta, ripristino ed allestimento

 

 

 

 

Realizzazione della Casa Parlante

È stata scelto uno spazio composto da due camere e due grotte, ricavate sotto le mura esterne della cittadella crociata. Gli spazi potranno essere utilizzati per lo svolgimento di attività culturali, ludiche e ricreative per una vasta ed eterogenea platea

Sono stati realizzati pannelli esplicativi in arabo e inglese ed un filmato da proiettare all’interno degli spazi realizzati grazie alla strumentazione multimediale installata (video proiettore, mini PC e pannello proiezione motorizzato). Il contenuto del filmato è diviso in tre parti: la storia del villaggio con la sua Cittadella, le case grotte, molto diffuse nell’area di Al Burj e una terza parte con il racconto delle attività di recupero realizzate. Il filmato sarà molto utile per comprendere, prima della visita diretta gli aspetti storici ed architettonici, sociali e culturali per i futuri visitatori. Sarà soprattutto utile agli studenti delle scuole locali che potranno avvicinarsi alla storia del luogo.

Management Plan della Cittadella di El Burj

Con il supporto, assistenza e supervisione del MoTA e in collaborazione con il Mosaic Centre è stato elaborato un management plan, in arabo con una sintesi in inglese, punto di riferimento per i futuri interventi di promozione, sviluppo e riqualificazione dell’area archeologica..

 

VISITARE AL BURJ 

 

I luoghi recuperati iniziano ad attrarre curiosi, turisti, studenti .. è stato realizzato per loro un Coffee shop (gestito da una cooperativa di donne sostenuta dal progetto) con bagni accessibili, installata una passerella per l’accesso per tutti ed è stata attrezzata parzialmente un’area di accesso e seduta esterna

Le famiglie hanno ricominciato ad appropriarsi degli spazi comuni. Il venerdì pomeriggio, lungo la strada in prossimità della cittadella ora le persone usano passeggiare, incontrarsi, allestire pic-nic nell’area attrezzata. Questo a El Burj è l’unico spazio disponibile dove poter trascorrere momenti di svago all’aria aperta.

Coffee shop e bagni prima e dopo l’intervento

La stessa risposta spontanea della gente, e quella organizzata di scuole ed università, ci convince di quanto sia importante investire ancora in questa iniziativa. Abbiamo altre proposte in cantiere, di concerto con tutti gli attori locali. Sogniamo di poter completare scavi e ricerche, poter dare finalmente il giusto impulso al turismo locale ed internazionale, dinamizzando ulteriormente l’economia e coinvolgendo altri centri minori ma non per questo meno importanti per la preservazione della storia e dell’identità di un popolo. E sostenere la riappropriazione di questo luogo da parte della cittadinanza, attrezzando l’area con tavoli e panche, spazio bimbi e aree ombreggiate per renderla maggiormente fruibile, e soprattutto arricchendo ancora di più l’offerta culturale nella Casa Parlante, sia con materiali che attività culturali al servizio anche della più vasta area di centri minori limitrofi.

Lavori di costruzione della rampa

  

 

Condividi anche tu su: