GIUSTIFICAZIONE E CONTESTO

L’iniziativa si propone di intervenire nel settore agricolo in una delle aree aride e semiaride più significative della Cisgiordania, quella di Hebron, con una forte attenzione alle tematiche ambientali e alla sostenibilità ecologica nella gestione delle risorse primarie quali suoli e acqua. Il progetto rientra nelle priorità geografiche e settoriali della Cooperazione Italiana che identifica i Territori palestinesi come uno dei 24 paesi prioritari e il settore agricolo come uno dei settori prioritari in cui la DGCS intende continuare ad operare nel triennio di riferimento (Linee Guida 2013-2015 pp. 16, 20, 25). Il progetto si allinea alle “Linee Guida per l’agricoltura, lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare”, approvate dal Comitato Direzionale il 18/10/12, integrandosi sinergicamente sia con iniziative pregresse della stessa ONG che con iniziative della Cooperazione Italiana finanziate nei Territori Palestinesi mediante il canale multilaterale proprio per il potenziamento del settore agricolo.

Beneficiari diretti

Nell’area dimostrativa di bacino della Municipalità di Al Dahrya estesa per circa 300 ettari 300 famiglie (1800 individui circa) saranno interessate dalle attività di riabilitazione del bacino idrogeologico nel Distretto di Hebron e dalle componenti formative e dimostrative di progetto e conseguentemente vedranno aumentata sia la produttività delle proprie parcelle sia il loro valore

Beneficiari indiretti

Indirettamente verrà beneficiata l’intera popolazione rurale impegnata in attività agricole nelle aree aride e semi-aride del Governatorato di Hebron (circa 8.000 famiglie di agricoltori/pastori) che vedrà migliorare la produttività agricola e quindi circolare sui ristretti mercati locali una maggiore quantità di prodotti alimentari di produzione locale con una conseguente calmierazione dei prezzi

OBIETTIVI, RISULTATI ED ATTIVITA’ DEL PROGETTO

Obiettivo generale:

Contribuire a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nello sfruttamento produttivo delle terre a maggiore vocazione agricolo/pastorale inutilizzate o sottoutilizzate e a ridurre l’insicurezza alimentare nelle zone aride e semi/aride della Cisgiordania.

Obiettivo specifico:

Gli agricoltori, pastori e le comunità locali del governatorato di Hebron sviluppano un sistema di gestione del territorio agro-pastorale a basso impatto ambientale, in equilibrio con l’ecosistema e l’agrobiodiversità testato attraverso esperienze pilota e riaffermano il proprio diritto alla terra in aree a rischio di confisca.

Risultato 1

La produzione agricola viene incrementata da parte della popolazione rurale del Gov. Di Hebron attraverso un risanamento dimostrativo su un’area di 300 ettari del bacino idrologico della Municipalità di Al Dahrya, finalizzato ad aumentare la superficie coltivabile, rendere più efficiente lo sfruttamento dei terreni, migliorare l’accesso alla terra

Risultato 2

Le comunità rurali (agricoltori e pastori) e i singoli soggetti operanti nel settore agro/pastorale, le autorità locali competenti e le forme di associazionismo comunitario (gruppi di donne, CBOs, cooperative) dell’area arida e semi-arida del Governatorato di Hebron migliorano le proprie competenze e buone pratiche agronomiche nella gestione delle risorse primarie (suoli e acque) adottando un insieme di misure adattive ai cambiamenti climatici replicabile in zone pedologicamente affini della Cisgiordania e rispettoso della biodiversità e del contesto paesaggistico.
La produttività agricola nel governatorato di Hebron viene aumentata attraverso un intervento pilota di recupero su 300 ettari dell’area del bacino idrologico nell’area di Al Dahirya. L’intervento ha lo scopo di aumentare l’estensione della terra coltivabile, migliorare l’efficienza delle attività agricole e facilitare l’accesso ai terreni. 300 famiglie di agricoltori sono coinvolte nelle attività. Nel primo anno di progetto 120 ettari sono stati riabilitati con la costruzione di 1000 mq di muri di contenimento in pietra a secco e 250 mq di barriere anti-erosive. Con il sostegno di ICARDA(International Center for Agricultural Research in Dry Areas) 9 tonnellate di semi locali resistenti alla siccità (grano e orzo) sono stati distribuiti agli agricoltori. Nel secondo e terzo anno del progetto si completerà la riqualificazione dei 300 ettari del bacino, si costruiranno cisterne interrate per la raccolta di circa 3.000 mq di acqua piovana. Infine verranno distribuiti 18 tonnellate di semi di varietà locali di grano e orzo resistenti alla siccità e 15.000 piantine di alberi da frutto.
Corsi di formazione specifici sono previsti per le comunità rurali (agricoltori e pastori) e membri delle cooperative per migliorare la conoscenza e le pratiche agronomiche in materia di gestione delle risorse ambientali (acqua e suolo). Verranno applicati modelli adattivi ai cambiamenti climatici e replicabili in aree della Cisgiordania simili dal punto di vista pedologico, rispettando il patrimonio di biodiversità e paesaggio. 150 agricoltori e soci di cooperative agricole saranno istruiti per aumentare le loro capacità nella conservazione e gestione delle risorse genetiche; nei piani di coltivazione partecipati; la certificazione di origine e qualità dei semi; lo scambio di semi e il loro commercio; la trasformazione, confezionamento e commercializzazione dei prodotti caseari.
La partecipazione di esperti internazionali servirà ai tecnici del Ministero dell’Agricoltura palestinese ad aumentare le loro conoscenze sugli effetti del cambiamento climatico e la gestione comunitaria dell’agro-biodiversità su scala paesaggistica.

ATTIVITA’

– A 1.1 Definizione dell’area compromessa per cause naturali/umane all’interno del bacino identificato e sviluppo del piano d’azione circa gli interventi da eseguire basandosi su criteri si sostenibilità economica e sociale e di applicabilità e adattamento al contesto paesaggistico – area di circa 300 ettari
– A1.2 Identificazione dei 300 beneficiari
– A 1.3 Interventi di riabilitazione delle aree selezionate come più compromesse nell’area del bacino idrologico del Governatorato di Hebron (Municipalità di Al Dahrya) – circa 300 ettari mediante la realizzazione di sistemazioni tecnico agrarie antierosive (barrage, canalizzazioni, mezze lune, serbatoi)
– A 1.4 Avvio attività agricole produttive
– A 2.1 Baseline survey sulle pratiche agronomiche usate in zone aride/semiaride della Cisgiordania e identificazione di 6 lotti dimostrativi
– A 2.2 Corso di formazione (teorica e pratica) per 150 agricoltori/pastori
– A 2.3 Sperimentazioni pratiche sui lotti dimostrativi e assistenza tecnica
– A 2.4 Gruppi di discussione tra i 150 beneficiari diretti della formazione teorico pratica e 150 agricoltori e pastori dell’area afferente ai lotti dimostrativi (Field farmers School) e assistenza tecnica
– A 2.5 Corso di formazione rivolto a tecnici locali competenti delle PA e tecnici di cooperative e/o associazioni agrozootecniche (1 modulo a livello nazionale) e assistenza tecnica congiunta

SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO

L’impatto diretto sui beneficiari è garantito dal coinvolgimento dei medesimi in azioni che comporteranno un diretto mutamento delle condizioni delle terre da loro possedute e utilizzate e dall’aumentata produttività delle medesime. La componente formativa prevede applicazioni pratiche intese a modificare non solo le conoscenze ma anche le condizioni fisiche delle aree interessate presso cui si sperimenteranno le tecniche insegnate. Il coinvolgimento del personale deputato ai servizi di consulenza agronomica sia nelle fasi formative che in quelle di supervisione circa l’applicazione delle tecnologie innovative introdotte comporterà un diretto supporto sia al lavoro di campo che alla sistematizzazione a livello generale delle buone pratiche utili a orientare in maniera sistematica il lavoro del Ministero dell’Agricoltura. La produzione di un modello organico di intervento, supportato da esperienze pratiche, costituisce un contributo fondamentale allo sforzo del Ministero dell’Agricoltura per massimizzare l’efficacia dei propri interventi sul campo.
Gli effetti moltiplicatori sono dati dal carattere sperimentale dell’iniziativa e della sua replicabilità in aree affini pedologicamente. L’accompagnamento da parte dello staff di progetto dei tecnici agronomi del Ministero dell’Agricoltura deputati alla consulenza e assistenza tecnica agli agricoltori/pastori costituisce un elemento utile a verificare sul campo le competenze acquisite e dunque a replicare quelle efficaci. Il modello delle ” field farmers school “ è un altro elemento con forti connotazioni di sostenibilità/replicabilità dell’intervento: lo scambio di visite continuo e la sperimentazione delle tecnologie di cui si è verificata l’efficacia previste dal progetto o dalle aree dimostrative della formazione è un elemento che di per sé stimola la replica di tutte quelle azioni di cui si verifica praticamente l’utilità e l’efficacia.
A livello finanziario il progetto può essere replicato soprattutto nell’adozione di tecnologie semplici e adeguate al contesto locale quali quelle che si cercheranno di trasmettere nei corsi di formazione e nell’assistenza tecnica. In realtà l’intero progetto tende a dimostrare nel suo approccio dimostrativo come la riabilitazione delle terre costituisca un investimento conveniente non solo per i singoli proprietari terrieri, ma per l’intera comunità rurale da cui provengono. La forte assunzione del modello da parte del Ministero dell’Agricoltura permetterà di definire delle linee guida utili mediante le quali rendere le azioni sperimentate elementi strategici del Ministero stesso e assumerne l’impianto teorico/pratico come base delle pratiche agronomiche per cui gli uffici territoriali offrono consulenza. Dal punto di vista ambientale il progetto assicura una piena compatibilità con l’ambiente assumendo questo elemento come fondamentale per tutte le componenti progettuali (attività infrastrutturali e di formazione).
La comunicazione prevista nelle attività di progetto coinvolgera’ due ambiti: divulgativa/formativa, tecnico/scientifica. La diffusione delle pratiche e delle tecnologie sperimentate verrà sempre accompagnata da materiale informativo adeguato al livello di preparazione dei beneficiari selezionati, oltre a essere integrato anche con eventi pubblici e comunicazioni tramite i principali mass media. Per quanto attiene la componente tecnico/scientifica il comitato tecnico di progetto definirà gli strumenti più opportuni per comunicare le risultanze del progetto.
Si presterà particolare attenzione a veicolare le risultanze del progetto in Italia dove presentare un video e una tavola rotonda sui risultati di progetto che dia visibilità anche al donatore dell’iniziativa.