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Titolo del progetto: INTERVENTO ECOSOSTENIBILE PER LA PRODUTTIVITA’ AGRICOLO/PASTORALE IN ZONE SEMIARIDE DEL GOVERNATORATO DI HEBRON
Paese beneficiario: Palestina-Cisgiordania Governatorato di al Khalil (Hebron)
Partner palestinese: LAND RESEARCH CENTER – LRC
Durata prevista: 3 anni
Costo totale: € 1.750.000
Contributo DGCS: € 1.224.000
Apporto ONG/altri Monetario: € 88.000
Apporto ONG/altri Valorizzato: € 438.000

Intervento eco-sostenibile per la produttivita’ agricolo/pastorale in zone semiaride del governatorato di Hebron – Palestina

All people have a homeland to live in….but our homeland lives in us. (unknown Palestinian)

La popolazione Palestinese e la loro terra sono sotto occupazione. La frammentazione dei Territori Palestinesi in aree separate e non comunicanti, la costruzione del muro di separazione da parte d’Israele, il mancato sviluppo della Striscia di Gaza dopo il ritiro di Israele hanno portato ad un aumento di forme di violenza, espressione di umiliazione e mancanza di alternative, frustrazione e paura. In mancanza di un processo di pace, entrambe le parti, Palestinesi e Israeliani sono bloccati in una condizione di instabilità senza ritorno. Nei Territori palestinesi la situazione diventa sempre più critica. Il settore agricolo in Palestina soffre a causa di azioni e provocazioni da parte di Israele che ne minano lo sviluppo economico (quali confisca di terra e risorse idriche, sradicamento di alberi, blocchi stradali e coprifuoco, restrizioni nell’accesso alle terre agricole e alle risorse naturali) e hanno come conseguenza inefficienza e mancata competitività nel mercato. In Cisgiordania la popolazione ha gradualmente perso l’accesso al 40% della terra, 82% delle risorse idriche e 66% dei pascoli. Si stima che le circa 90 comunità residenti nei Territori Palestinesi che hanno terreni confinanti o nelle vicinanze dei 55 insediamenti illegali di coloni israeliani, possono accedere ai loro possedimenti solo previo coordinamento con le autorità israeliane. Il coordinamento per lo più viene ottenuto per un periodo di qualche giorno durante l’annuale stagione del raccolto delle olive. In quei giorni un ingente numero di militari israeliani viene dispiegato nelle aree a controllare le attività. Inoltre l’abbandono delle terre e il loro sotto-utilizzo espone gli agricoltori al rischio di confisca da parte dello Stato di Israele.

Progetto

Il progetto promosso da CRIC (Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione) in parternariato con LRC (Land Research Center) contribuisce a mitigare l’insicurezza alimentare delle fasce della popolazione più deboli nelle aree aride/semiaride della Cisgiordania, proponendo un sistema eco-sostenibile di gestione del territorio agro-pastorale, per aumentare la produttività agricola, preservare la biodiversità e diminuire la dipendenza da prodotti importati (alimenti e foraggi). Il progetto contribuisce a rafforzare le capacità delle Autorità Locali, delle Cooperative Agricole e delle associazioni di donne nella Municipalità di Al Dahyria (aree meridionali del distretto di Hebron) ad analizzare valori, limiti ed opportunità dei loro territori con una specifica attenzione alle attività agricole produttive. Le capacità vengono rafforzate attraverso visite di scambio, consulenze di esperti internazionali e assistenza tecnica sul campo. Il progetto contribuisce allo sviluppo del settore agricolo promuovendo azioni che rafforzino la sovranità alimentare e assicurino un libero accesso alle risorse naturali. L’obiettivo verrà raggiunto attraverso l’elaborazione di un piano di azione che aiuterà le comunità locali a proteggere l’agro-diversità che caratterizza l’area d’intervento attraverso l’adozione di uno schema di gestione Comunitaria della Biodiversità (Community Biodiversity Management) e a valorizzare l’identità locale fortemente legata al paesaggio agricolo stesso. L’intervento è caratterizzato da un approccio mirato alla sviluppo declinato attraverso il coinvolgimento diretto della comunità beneficiaria nella pianificazione stessa della attività di progetto.

Chi Siamo

Il Centro regionale d’Intervento per la cooperazione (CRIC) e’ una organizzazione non governativa italiana, senza scopo di lucro , costituita nel 1983 e il suo intento è sostenere una cooperazione “sud-sud “, basata sulla condivisione delle risorse, dei valori positivi e delle esperienze, in una prospettiva di reciproco scambio tra Sud d’Italia e i Sud del Mondo.
Negli anni ha realizzato programmi in Italia e all’estero (Medio Oriente, Mediterraneo, Balcani, America Latina), mirati a promuovere lo sviluppo locale autonomo, solidale e sostenibile, l’agroecologia, la sovranità alimentare, l’economia solidale, la gestione del rischio e la partecipazione sociale. Tali iniziative sono state affiancate in certe aree anche da aiuti umanitari per le popolazioni colpite da gravi crisi ambientali o di guerra, ma sempre privilegiando la prevenzione e un’ottica non assistenzialistica dell’aiuto. Inoltre, il CRIC ha promosso numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle cause che determinano le ricorrenti crisi e il divario economico fra i Nord ed i Sud del mondo e per favorire la comprensione dei fenomeni di migrazione, promuovendo l’interculturalità e la costruzione di società includenti | www.cric.it

Il Land Research Center (LRC) è stato istituito a Gerusalemme nel 1986 come ramo della Società degli Studi Arabi. LRC è una organizzazione non governativa palestinese, senza scopo di lucro e indipendente. I suoi interventi sono presenti in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza. Le attività riguardano due ambiti principali: il monitoraggio delle violazioni dei diritti umani in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza e lo sviluppo agricolo attraverso studi, ricerche e interventi di riqualificazione dei terreni | www.lrcj.org