Gli interventi in agricoltura, coordinati dal Land Research Center LRC, hanno interessato i municipi di Zatara, Al Shiuk nell’area di Betlemme e Al Burj nel governatorato di Hebron, con ottimi risultati sia nell’aumento della produttività dell’area, sia nel miglioramento della tecniche di conservazione delle risorse.
SUMUD ha realizzato 2 Km di strade agricole a Zatara, villaggio nei pressi di Betlemme a servizio di 105 ettari di terreni coltivati. L’intervento era stato in un primo momento programmato nell’area di Tqua dove non è stato possibile procedere per lo STOP ai lavori imposto dall’autorità israeliana a cui ha fatto seguito il sequestro dei mezzi utilizzati. Al seguito dell’interesse espresso dalla municipalità di Zatara, si è proceduto a realizzare la strada che serve decine di piccoli produttori, rendendo finalmente raggiungibili gli appezzamenti.
La produzione di grano nell’area interessata era di 140 kg/dunum * 55 dunum di superficie coltivata adatta a colture in campo prima dell’intervento del progetto che equivalgono a 7.700 kg di grano all’anno.
Dopo l’attività di Riabilitazione di terreni agricoli con applicazione di tecniche per la conservazione dell’acqua (Water Harvesting Techniques) per ridurre l’erosione, l’area coltivabile è aumentata di 114 dunum, coltivati a grano. Inoltre, grazie alla Distribuzione di semi locali resistenti alla siccità, in collaborazione con il MoA, questa variante ha dato maggiore produzione, fino a 200 kg per dunum.
In sintesi, il congiunto delle azioni ha permesso l’aumento di oltre il 200% della produzione agricola annuale (cereali e legumi) su una superficie di 100 ettari.
Per adozione di buone pratiche agricole si intende un complesso di pratiche in relazione alla gestione efficiente delle risorse suolo e acqua e all’utilizzo di tecniche e pratiche in grado di massimizzare la resa e ridurre i costi. Per raggiungere questo risultato si è lavorato attraverso un congiunto di azioni:
I Corsi di formazione (FFS – Field Farming School) hanno coinvolto oltre 240 persone, tra famiglie di agricoltori, tecnici del Ministero e studenti di agronomia, seguiti tutto il tempo da visite di monitoraggio da parte del nostro personale e tecnici del MoA. 18 famiglie hanno potuto Installare serbatoi mobili per l’acqua, 39 famiglie hanno ricevuto alberi da frutto certificati per un totale di 215,5 donum. Ed è stata realizzata una importante distribuzione di sementi autoctone migliorate e resistenti a 130 famiglie. Questa strategia complessiva ha permesso l’adozione convinta degli agricoltori alle tecniche agricole eco-sostenibili che permetteranno non solo il miglioramento della produzione ma soprattutto la permanenza delle risorse naturali.
Il recupero delle terre incolte, che sono tra quelle più a rischio costante di appropriazione da parte di Israele, è sempre un obiettivo primario per un processo diretto alla sovranità alimentare. Sono stati recuperati 135 dunum con il supporto del MoA ed altri 628 dunum con l’applicazione delle tecniche di raccolta e conservazione dell’acqua, e la
Realizzazione di 8 cisterne per la raccolta e la distribuzione di acqua piovana ed assicurare irrigazione alle colture ed agli animali durante il pascolo. In totale, le aree servite sono in totale 93.1 ettari a cui vanno aggiunti gli ettari serviti dai serbatoi mobili che garantiscono irrigazione in quei terreni non serviti da altre fonti se non dalle piogge.
Durante il terzo anno, accanto alla programmazione prevista, sono stati realizzati interventi in emergenza in risposta alla prima fase acuta della pandemia COVID19: é stato garantito l’accesso a beni di prima necessità a 110 famiglie, con la consegna di panieri con generi di prima necessità due volte durante il primo ed il secondo lockdown. Sono stati realizzati 200 orti casalinghi per garantire la disponibilità di cibo nei prossimi mesi e garantire a circa 2000 persone accesso e disponibilità al cibo