SEMI E PIANTE, RICCHEZZA DI PALESTINA

Viaggio nelle sementi tradizionali palestinesi e nelle uniche biodiversità di questa terra. Una scheda per conoscere meglio le varietà locali reintrodotte dal Cric

Un angolo di mondo, piccolo, un fazzoletto di terra tra i giganti del Medio Oriente. Eppure da secoli la Palestina è descritta da viaggiatori, osservatori, pellegrini come la terra dove scorrono latte e miele, la terra verde che regala ricchezze a piene mani. Quello palestinese, non a caso, è un popolo tradizionalmente contadino che ha con la propria terra un legame di profondo rispetto: la terra è fonte di vita, l’ulivo il simbolo dell’appartenenza e del radicamento.

La ragione di una simile abbondanza è la particolare posizione geografica della Palestina e il conseguente intreccio di biodiversità: situata tra tre continenti – Europa, Africa e Asia – è influenzata da ecosistemi diversi: l’altopiano persiano, il bacino mediterraneo e il deserto del Sahara. Da qui, per millenni, sono passate e passano le vie migratorie per cielo e per terra, una fauna che attraversa una terra ricca di migliaia di varietà di fiori e piante. Un’incredibile varietà che si comprende meglio attraversando la Palestina storica e incontrando i diversi climi e le biodiversità che la caratterizzano: il mare, il deserto, la steppa, le foreste, il Mar Morto, il fiume Giordano, il lago di Tiberiade.

Piccola sì ma palcoscenico per il 3% della biodiversità globale: secondo i dati raccolti dall’Applied Research Institute Jerusalem, sono 2.076 le piante a Gaza e in Cisgiordania, il 75% della Palestina storica. Dal carrubo al pistacchio, dall’ulivo al grano, dall’acacia all’eucalipto, dagli aranci ai limoni. E ancora iris, tulipani, ciclamini, orchidee, rose.

Una ricchezza a rischio: a causa delle pratiche che da 50 anni l’occupazione militare israeliana applica nei Territori Occupati ogni anno scompaiono piante e semi locali, una distruzione figlia della mano dell’uomo. La desertificazione dovuta al mancato controllo delle risorse idriche da parte palestinese, l’espansione coloniale che mangia terra fertile, la deforestazione e l’introduzione da parte israeliana di piante non autoctone, le restrizioni alla coltivazione della terra e l’uso di pesticidi e fertilizzanti per produrre di più e restare competitivi stanno decimando un’incredibile eredità.

Ed ecco che delle 2.076 piante catalogate, 636 sono considerate a rischio e 90 quasi del tutto scomparse. Ai contadini palestinesi vengono indirettamente imposte coltivazioni considerate sul breve periodo maggiormente produttive, ma che nel lungo fanno scomparire la produzione autoctona e la ricchezza del suolo.

Su questo si fonda il progetto del Cric: la distribuzione di varietà locali a scapito di quelle imposte, un ritorno alla tradizione che ha già registrato un aumento di produzione grazie ad un migliore adattamento al suolo e al clima.

A seguire una scheda dei semi e delle piante distribuiti, privi di residui (come paglia, pietre, erbe) e contaminazione genetica e con un elevato stato di purezza (ovvero non miscelati con semi di altre varietà), provenienti da fonti affidabili e privi di pesticidi e agenti patogeni.

Queste le varietà coltivate in Palestina per centinaia di anni, selezionate nel corso della storia dalle tante generazioni succedutesi su queste terre, rendendole in grado di crescere in diverse condizioni ambientali e di far fronte a cambiamenti climatici, grazie a flessibilità e capacità di resistere a patologie e disturbi. Hanno meno bisogno di acqua, resistono a situazioni di siccità e producono anche con bassi tassi di pioggia.

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ALBERI DA FRUTTO

MANDORLO

convegno_mandorlo_05Pianta tipica palestinese, legata all’identità locale quasi al pari dell’olivo, il mandorlo fiorisce tra marzo ed aprile. Alla caduta delle foglie, i fiori lasciano il ramo cambiando colore, dal rosa al bianco. Con loro cadono i 40 stami – la parte maschile del fiore – e l’ovario fecondato si trasforma nel frutto.

I frutti (mandorle, drupe il nome botanico) sono di colore verde chiaro e coperti da una leggera peluria. Vengono consumati ancora verdi; solo il seme è commestibile una volta seccato.

Altezza della pianta: media, 8-10 metri

Diametro: al massimo 1 metro

Longevità: fino al secolo di vita

Colore foglia: verde intenso

Forma foglia: seghettata e lanceolata

Fioritura: precoce, da gennaio a aprile

Forma fiore: 5 petali, 5 speali e 20-40 stami

Forma frutto: ovale

Colore frutto: verde pallito, leggermente peloso

Clima preferito: temperato, con inverni miti, scarse piogge

 

ULIVO

Ulivo1L’albero di ulivo è da sempre considerato il simbolo dell’identità palestinese. Per la sua longevità e la capacità di resistere a condizioni climatiche secche, è modello dell’attaccamento alla terra e delle radici del popolo palestinese in tutta la Palestina storica. Non a caso la raccolta delle olive, tra ottobre e novembre, è un evento centrale nella vita familiare, una festa a cui partecipano tutti, dai bambini agli anziani.

La maggior parte delle terre coltivabili in Palestina, l’48%, sono destinate agli uliveti: la produzione di olio e olive rappresenta il 25% del prodotto agricolo totale in Cisgiordania e il 70% del prodotto totale degli alberi da frutto. Ogni anno si calcola che i contadini palestinesi piantino una media di 10mila nuovi alberi di ulivo.

L’ulivo è utilizzato per diverse produzioni: oltre al più noto olio d’oliva (secondo prodotto per esportazione all’estero) e alle olive, entrambi centrali nella cucina tipica palestinese, l’albero è usato per la falegnameria e la produzione di mobili e souvenir e l’olio per saponi e olii essenziali, tipici del nord della Cisgiordania, Nablus e Jenin.

Per questa ragione sono da tempo tra i target dell’occupazione militare israeliana: secondo i dati raccolti dalle organizzazioni per i diritti umani palestinesi e israeliane, dal 1967 l’esercito israeliano e le violenze dei coloni hanno distrutto circa un milione di ulivi nei Territori Occupati (l’equivalente, scrive Visualizing Palestine, di 33 Central Park).

Altezza della pianta: alta, fino a 20 metri

Diametro della chioma: 6-12 metri

Longevità: secoli

Colore foglia: verde opaco

Forma foglia: lanceolata

Fioritura: media, da aprile a giugno

Forma frutto: ovale

Peso frutto: da 2-3 gr a 4-5 gr

Colore frutto: verde, rosso, violaceo, nerastro

Maturità frutto: da settembre a novembre

Quantità di olive per pianta: tra i 30 e i 70 kg

Resa di olio: tra il 13% e il 20%

Produzione totale Cisgiordania: da 27mila a 170mila tonnellate l’anno di olive, da 6mila a 34mila tonnellate l’anno di olio

Clima preferito: mite, con inverni miti, scarse piogge

GRANO

Il grano è uno dei principali prodotti della tradizione palestinese: pane tabun e shrak, frik e bulgur sono la base della cucina palestinese, mentre il fieno di grano è destinato agli animali, altre fonte di sostentamento della società palestinese.

KAHATAT

1Diffuso nella provincia di Ramallah e di Tubas e nelle zone orientali della Cisgiordania, ma anche a nel centro-sud, Gerusalemme, Betlemme e Hebron. Nonostante una produzione inferiore ad altre varietà di grano, il kahatat è scelto da molti agricoltori per l’ottima qualità di farina che ne deriva e per il colore giallo-oro

Altezza della pianta: classica lunga,  90-110 cm

Colore spiga: dal giallo chiaro al crema

Forma spiga: sovraffollata, ampia, corta

Cereali: forma sferica leggermente allungata

Colore del grano : Ambra chiaro

Numero medio di spighetta / spiga:  19

Numero medio di grani / spiga: 43

Peso 1000 grani: 54 grammi

Produzione di cereali: medio- bassa, 200-250 kg /1000 mq

Produzione di paglia: medio-alta, 500-600 kg / 1000 mq

Durata nella terra: precoce media,  100-135 giorni per la spica, 150-180 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomono dell’ibernazione: medio sensibile.

Resistenza alle malattie: moderatamente colpito dalla malattia della ruggine, specialmente nelle stagioni di forte pioggia e nelle zone caldo-umide.

 

HETEH GIALLA

2Una delle varietà più diffuse in Palestina, nelle province di Gerusalemme, Ramallah, Nablus, Jenin, Betlemme e Tubas. A volte è confuso con la varietà kahatat a causa della somiglianza nella forma e lunghezza. Nella zona di Betlemme viene chiamato con il nome debiah gialla.

Altezza della pianta: medio-lunga, 110-80 cm

Colore spiga: da giallo a crema

Forma spiga: sovraffollata, ampia, leggermente allungata

Cereali: forma ovale

Colore del grano: da ambra chiaro a giallastro

Numero medio di spighetta / spiga: 23

Numero medio di grani / spiga: 50

Peso 1000 grani:  46 grammi

Produzione di cereali: basso-media,  200-250 kg / 1000 mq

Produzione di fieno: alta, 500-600 kg/1000 mq

Durata nella terra: precoce medio, 103-135 giorni per la spica, 152-175 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomeno dell’ibernazione: medio sensibile

Resistenza alle malattie: sensibile alle malattie della ruggine fogliare, soprattutto negli anni con alte precipitazioni e nelle zone caldo-umide

 

HETEH BIANCA

3Una varietà molto diffusa nella zona di Tubas, in particolare nel villaggio di Tamoun. È una delle varietà locali più resistenti alla siccità, in grado di crescere in aree con precipitazioni basse. È coltivabile nelle zone dove non è consigliabile coltivare le altre varietà, nelle regioni orientali di Tubas, Ramallah, Betlemme e Hebron.

Altezza della pianta: 80-110 cm

Colore spiga: dal bianco al crema

Forma spiga: semidensa, leggermente allungata

Cereali: forma ovale

Colore del grano : ambra

Numero medio di spighetta / spiga:  20

Numero medio di grani / spiga: 48

Peso 1000 grani: 52 grammi

Produzione di cereali: media,  220-270 kg / 1000 mq

Produzione di fieno: media,  450-550 kg / 1000 mq

Durata nella terra: precoce media,  95-122 giorni per la spica, 153-175 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomono dell’ibernazione: sensibile, medio resistente

Resistenza alle malattie: medio resistente alle malattie della ruggine della foglia

 

HETET NERA

4Varietà poco diffusa, presente nel villaggio di Salem ad est di Nablus, si differenzia dalle altre varietà di grano per la spica di colore nero. È noto per la sua resistenza alla siccità, nonostante una bassa produttività. In alcune zone viene chiamata la debiah nera.

Altezza della pianta: 95-130 cm

Colore spiga: nero

Forma spiga: semidensa, leggermente allungata

Cereali: forma ovale

Colore del grano: dall’ambra scuro al rossastro

Numero medio di spighetta / spiga:  20

Numero medio di grani / spiga: 49

Peso 1000 grani: 61 grammi

Produzione di cereali: medio-bassa, 200-250 kg /1000 mq

Produzione di paglia: media, 450-550 kg / 1000 mq

Durata nella terra: precoce media,  95-105 giorni per la spica, 140-155 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomono dell’ibernazione: sensibile, medio resistente.

Resistenza alle malattie: gravemente infetta dalla malattia della ruggine delle foglie, specialmente nelle zone con alte percipitazioni e nelle zone caldo-umide.

 

SURI (SIRIANO)

5Varietà poco diffusa, coltivata in alcuni villaggi del distretto di Ramallah, molto produttiva nelle zone con alte percipitazioni. Per questo le zone più adatte alla coltivazione sono quelle con tassi di pioggia di 300-450 mm: Nablus, Ramallah, Gerusalemme e la zona ovest di Jenin.

Altezza della pianta: bassa, 70-85 cm

Colore spiga: crema

Forma spiga: semidensa, leggermente allungata

Cereali: forma ovale

Colore del grano: ambra

Numero medio di spighetta / spiga:  19

Numero medio di grani / spiga: 54

Peso 1000 grani: 64 grammi

Produzione di cereali: media, 280-330 kg /1000 mq

Produzione di paglia: basso-media, 350-450 kg / 1000 mq

Durata nella terra: precoce media,  100-120 giorni per la spica, 155-170 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomono dell’ibernazione: buona

Resistenza alle malattie: piccola incidenza di ruggine della foglia

 

NOWRASI

6Questa varietà è coltivata nella zona di Ramallah e in particolare nella parte orientale e nord della provincia, così come nei villaggi a sud di Nablus, dove si registrano precipitazioni media, sotto i 400 mm. Si caratterizza per l’altezza, la tarda maturazione e l’ingente produzione di fieno. Per questa ragione i coltivatori la utilizzano siano per la produzione di grano che per quella di fieno, destinato all’allevamento.

Altezza della pianta: alta, 95-130 cm

Colore spiga: giallo crema, spine nere

Forma spiga: densa, di forma allungata

Cereali: ovale a forma allungata

Colore del grano: ambra

Numero medio di spighetta / spiga:  25

Numero medio di grani / spiga: 47

Peso 1000 grani: 54 grammi

Produzione di cereali: media, 230-280 kg /1000 mq

Produzione di paglia: alta, 500-600 kg / 1000 mq

Durata nella terra: precoce tardiva,  110-140 giorni per la spica, 170-185 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomono dell’ibernazione: debole-media

Resistenza alle malattie: incidenza media di ruggine

 

KAHLA

7Una varietà diffusa nelle zone di  Nablus e Ramallah e visibile nei campi di grano dei villaggi di Sawiya, Qabalan e Lubban. La produzione è più generosa nelle zone con medio-alte precipitazioni, 450-500 mm, in particolare nelle province di Nablus, Ramallah e Jenin. Anche questo tipo di grano ha una maturazione tardiva. In alcune zone viene chiamato makhala.

Altezza della pianta: 90-130 cm

Colore spiga: crema scura, spine nere

Forma spiga: densa, di forma allungata

Cereali: ovale a forma allungata

Colore del grano: ambra scura, tendente al rossastro

Numero medio di spighetta / spiga:  23

Numero medio di grani / spiga: 49

Peso 1000 grani: 55 grammi

Produzione di cereali: media, 200-250 kg /1000 mq

Produzione di paglia: alta, 500-600 kg / 1000 mq

Durata nella terra: precoce tardiva,  110-130 giorni per la spica, 170-185 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomono dell’ibernazione: debole-media

Resistenza alle malattie: incidenza debole-media di ruggine

 

NAB AL JAMAL

8È una varietà locale diffusa nelle province di Ramallah e Hebron. Le zone più adatte alla coltivazione sono quelle con medio-alte precipitazioni, 400-600 mm, ma resiste alla siccità, per cui è possibile seminarla anche in aree meno soggette a pioggia frequente. Ha pochi fusti secondari e una bassa produttività di grano, ma molto consistente di paglia: è considerata una delle varietà che produce maggiore paglia. Le spine con sporgenze, però, non sono gradite dagli ovini. Altro svantaggio è l’altezza che causa problemi alle macchine di raccolta.

Altezza della pianta: 105-135 cm

Colore spiga: marrone chiaro con spine viola

Forma spiga: densa, di forma allungata

Cereali: ovale a forma allungata

Colore del grano: ambra

Numero medio di spighetta / spiga:  27

Numero medio di grani / spiga: 53

Peso 1000 grani: 73 grammi

Produzione di cereali: bassa, 170-230 kg /1000 mq

Produzione di paglia: alta, 600-700 kg / 1000 mq

Durata nella terra: precoce tardiva,  110-140 giorni per la spica, 170-185 giorni fino alla maturazione

Resistenza al fenomono dell’ibernazione: debole

Resistenza alle malattie: incidenza media di ruggine

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